A distanza di mesi dalla prima ondata di Covid-19, sono in corso numerose inchieste giudiziarie sulle cause della diffusione dell’epidemia.
Tra queste la mancata applicazione della «zona rossa» a Nembro e Alzano Lombardo dove si è registrato un gran numero di vittime e la riapertura dell’ospedale di Alzano dopo il primo arrivo di pazienti Covid positivi.
Se le responsabilità delle autorità pubbliche lombarde saranno accertate, potranno esservi i presupposti per ottenere un risarcimento da parte di coloro che sono stati danneggiati dalla diffusione dell’epidemia e dalle misure restrittive che furono adottate dal governo.
Tra i danneggiati vi sono certamente:
- i familiari delle vittime;
- coloro che, nel periodo dal gennaio al luglio 2020, hanno riportato sintomatologia (anche non grave) da coronavirus / covid-19;
- coloro che hanno subito conseguenze negative di carattere psicologico a causa dell’isolamento o del confinamento forzato;
- i lavoratori autonomi, i professionisti, i commercianti e gli imprenditori che hanno subito danni economici per le limitazioni imposte all’esercizio della loro attività.
E’ evidente, in effetti, che qualora le autorità pubbliche avessero adottato prontamente le misure idonee a prevenire la diffusione dell’epidemia, tali conseguenze dannose non si sarebbero verificate.
Se anche tu rientri in una delle categorie sopra indicate, o ritieni comunque di essere stato danneggiato dalla prima ondata di coronavirus, contattaci per ricevere, gratuitamente e senza impegno, informazioni e aggiornamenti sulle possibilità di ottenere un risarcimento.